Max Bugani sarebbe un personaggio irrilevante, esisterebbe solo grazie al fatto che i giornali parlano di lui (cit.). Se non fosse che alcuni anni fa prese il contenuto di una conversazione riservata tra consiglieri del M5s e la consegnò a Gianroberto Casaleggio. Si parlava proprio di Casaleggio – nello specifico si proponeva di limitarne il potere nel partito. Gianroberto gradì molto: scrisse un post sul blog di Grillo, riportando la conversazione coi nomi oscurati. La minaccia, più che vagamente corleonese, funzionò. Quei consiglieri vennero espulsi e Bugani entrò nelle grazie del clan Casaleggio e fece molta carriera, nonostante la sua spiccata tendenza al fallimento.
Da sempre è socio di Davide Casaleggio nell’Associazione Rousseau. Quando parla, sta parlando Casaleggio. Quando assume un incarico, lo assume Casaleggio.
È stato nello staff di Di Maio a Palazzo Chigi e oggi è il capo staff di Virginia Raggi al Campidoglio, dopo aver lasciato il precedente incarico.
Già questo fatto segnala che Via Morone aveva digerito l’accordo con il Partito Democratico solo per convenienza. Questa legislatura può essere salvata, ma c’è bisogno di tempo per preparare la prossima, durante la quale Casaleggio può permettersi un ruolo di minore responsabilità, se non addirittura di opposizione.
Il modello è quello del noleggio dei seggi parlamentari a trecento euro al mese: possono essere 300, 150 o 100, è più importante che il personale politico rimanga di stretta osservanza casaleggiana, mentre adesso il gruppo è tenuto insieme dalla paura del voto, visto che molti non si possono ricandidare o non saranno rieletti.
La scelta di Casaleggio nelle parole di Max Bugani
Infatti, oggi sul Fatto Quotidiano Bugani svela parte della visione di Casaleggio. La sensazione è che sia “finito un ciclo” e che non si possa ripetere quanto fatto in questi quindici anni. Ci vogliono “linee politiche nuove e forti” e una diversa organizzazione perché il capo politico non può “avere su di sé un carico di responsabilità infinite”.
Salva infine Virginia Raggi, un “giocatore da tenere in squadra”.
Secondo Bugani-Casaleggio si “apre comunque una nuova fase”. Vedremo quali saranno le prossime mosse di Milano. Casaleggio è interessato a mantenere il flusso di denaro verso Rousseau a livelli sufficienti per il suo progetto.
Il taglio del parlamentari comporterà in ogni caso un taglio dei fondi e la strategia non potrà che puntare sulle regioni, altro bacino di seggi a pagamento. I prossimi anni potremmo dunque assistere un ripiegamento locale del Movimento, che magari passerà la prossima legislatura all’opposizione o defilato, per prepararsi al giro successivo.