Settimana scorsa, il 10 ottobre 2019, c’è stato un voto molto importante al Parlamento Europeo. Una una risoluzione sulle interferenze russe in europa che inizialmente prevedeva una commissione d’inchiesta su cui Lega e M5s hanno votato insieme. Ora vi ricordo il perché.
Intanto, la risoluzione è una condanna molto circostanziata nei confronti di quei partiti che hanno flirtato con i Russi durante le ultime campagne referendarie o elettorali. Si parla del Front National della Le Pen, della Lega di Salvini e del comitato Leave.EU che ha promosso la Brexit.
C’era un passaggio che prevedeva l’istituzione di una specifica commissione parlamentare d’inchiesta che, però, è stato rimosso grazie a un emendamento dei Conservatori. L’emendamento è stato votato da Lega e M5s che sono stati determinanti per farlo passare.
I motivi per cui il Movimento ha votato con la Lega sono almeno due.
Il primo è abbastanza chiaro: il Movimento, lo ha detto pure Di Maio all’ultimo Italia 5 Stelle, è disposto ad allearsi di nuovo con chiunque nei prossimi dieci anni pur di restare al governo. Anche con la Lega, che quindi non va irritata.
I russi e il Movimento
Però c’è un altro fatto che riguarda Casaleggio. O meglio una serie di fatti. Perché la commissione d’inchiesta sarebbe stata per lui pericolosa se si fosse spinta fino a indagare le sue relazioni con Steve Bannon o con i siti di propaganda russi da cui ha pescato a piene mani tra il 2014 e il 2017.
Bannon l’ha incontrato a Roma nel giugno del 2018. In quei giorni nasceva il primo governo Conte con la Lega, benedetto proprio dall’ex consigliere di Donald Trump. Di cos’hanno parlato, se di politica, business o entrambe le cose non è dato sapere.
Ma quell’incontro avviene dopo anni di frequentazioni, digitali e fisiche, del mondo di Casaleggio e del Movimento col partito di Putin. Di Battista e Di Stefano che presenziano al congresso di Russia Unita. Di Battista che propone al Movimento di farsi aiutare dall’ambasciatore russo per la campagna referendaria. Episodi che abbiamo raccontato in Supernova, documentati e mai smentiti.
Oppure il fatto che, dal 2014, Grillo e il Blog (gestito da Casaleggio) fanno un’inversione di 180° e cominciano a diffondere notizie provenienti da RT e Sputnik, due siti di propaganda russa in lingua italiana (e altre). Perché? Gratis o a pagamento? E l’avvicinamento politico segue o precede quello commerciale?
Tutte cose che una commissione avrebbe forse potuto spiegare, ma è meglio che nessuno sappia. Per ora.