Ieri sera (ora italiana) Casaleggio ha tenuto un discorso a un evento collaterale all’ONU. L’evento è organizzato dal governo italiano in circostanze, tanto per cambiare, piuttosto singolari. L’ex ministro degli esteri Moavero Milanesi ha dichiarato che fu Di Maio ha chiedere di preparare la conferenza senza informarlo che Casaleggio avrebbe partecipato.
Il tema è la democrazia digitale. Casaleggio sostiene che Rousseau sia un caso di studio internazionale, che all’estero siano molto interessati all’esperienza italiana. In realtà è una balla: nessuno conosce davvero Rousseau e quando se ne parla è in termini negativi.
È proprio questo il problema di Casaleggio: la sua necessità è quella di promuovere la propria figura come quella di un esperto di democrazia diretta e la piattaforma Rousseau come applicazione di maggior successo nel settore. Davide in realtà non è affatto un esperto di democrazia, diretta o meno. Ha una laurea in economia con una tesi sul marketing digitale. L’associazione Rousseau è stata multata due volte per il disastro tecnico e manageriale con cui hanno trattato i dati sensibili degli utenti.
Ripulirsi l’immagine
Casaleggio ha quindi necessità di ripulire la sua immagine disastrosa di manager e promuovere il suo prodotto dopo il fallimento delle alleanze in europa che avrebbero dovuto portare nuovi clienti per quell’ente commerciale che è l’Associazione Rousseau. Ricordate? Di Maio aveva garantito accesso alla piattaforma per i potenziali alleati. La stessa piattaforma che i parlamentari del Movimento pagano 300 euro al mese.
Di Maio quindi, come abbiamo raccontato ne Il Sistema Casaleggio, si comporta come il procuratore di affari per Davide Casaleggio che, in cambio, gli lascia gestire il braccio politico del suo gruppo, cioè il Movimento 5 Stelle. Questo è il reale motivo per cui ha mandato Casaleggio all’ONU.
Così andrebbe raccontata questa incresciosa vicenda. Se potete, fatelo sapere ai vostri conoscenti condividendo questo articolo.