Abbiamo visto come Davide Casaleggio abbia costruito un sistema di relazioni, soggetti giuridici, eventi, associazioni che gli permettono di essere determinante su molti tavoli. Di pochi giorni fa la notizia dei contatti con Massimo D’Alema in relazione alla formazione del governo e alla nomina del ministro della Sanità. Sappiamo che l’azienda di famiglia, Casaleggio Associati, ha sempre avuto rapporti molto stretti con la politica, fin dai tempi del secondo governo Prodi quando il cliente principale, Italia dei Valori, pompava soldi nelle casse della srl.
Ma quanto conta la politica e quanto conta, per Casaleggio Associati, “stare” al governo?
Basta dare una veloce occhiata ai bilanci.
I conti dell’azienda: fatturato e utili di Casaleggio Associati
Quello che segue è l’andamento dell’utile / fatturato dal 2006 al 2018 tratto da Il Sistema Casaleggio:
2006: 660.000 / 2.8M
2007: 615.000 / 2.7M
2008: 310.000 / 1.8M
2009: 119.000 / 1.63M
2010: 87.000 / 1.67M
2011: -57.800 / 1.4M
2012: 68.000 / 1.3M
2013: 255.000 / 2.1M
2014: -152.000 / 1.5M
2015: -123.000 / 1.1M
2016: -48.000 / 0.975M
2017: 20.480 / 1.17M
2018: 181.473 / 2.05M
Tra il 2006 e il 2007, quando Di Pietro è al governo, gli utili sono sempre oltre il mezzo milione di euro. Il 2008 e 2009 sono anni elettorali (politiche, parlamento europeo), l’utile è sempre molto alto. Dal 2010 inizia il declino. Calano gli utili, si va in rosso nel 2011: è nato il Movimento 5 Stelle mentre Italia dei Valori rescinde il contratto. Nel 2012 e 2013 ancora elezioni: regionali e politiche. Il 2013 è l’anno in cui il M5s entra in Parlamento. Gli utili schizzano a 255.000 euro e il fatturato supera i due milioni. La macchina di propaganda, però, diventa costosa. Il Movimento non è un cliente ma una propaggine dell’azienda, che si fa carico delle spese. Profondo rosso tra il 2014 e il 2016, con fatturato in picchiata. Nel 2016 muore Gianroberto, Davide prende in mano i conti e sposta i costi su Rousseau. Casaleggio Associati torna in utile nel 2017 e nel 2018, col Movimento al governo, raddoppia il fatturato e quasi decuplica l’utile.