Il nuovo servizio “Segnalazioni” della piattaforma Rousseau permette, a chi s’iscrive, di segnalare comportamenti scorretti e in violazione delle regole del Movimento 5 Stelle.
È stato usato il termine “delazione” per descrivere questa funzione. Vero. Peraltro la pratica è ben rodata nel Movimento. Fu Gianroberto Casaleggio a pubblicare una chat tra consiglieri regionali, anni fa, che parlavano male di lui. Qualcuno che partecipava, evidentemente, gliel’aveva mandata, dimostrandogli fedeltà. Lui fece un post riportando tutta la conversazione ma oscurando i nomi. Come a dire: occhi e orecchie in ascolto mi riportano quel che succede. Il delatore ha fatto una brillantissima carriera nel Movimento e adesso ha un ottimo stipendio da Palazzo Chigi.
Questa funzione sistematizza il processo: i probi viri e soprattuto Casaleggio avranno i loro nuovi occhi e orecchie dappertutto. Chi vuol fare carriera sa come fare.
C’è un altro termine che va utilizzato per descrivere quanto succederà, ed è profilazione.
Compilando il modulo, Davide Casaleggio, l’Associazione Rousseau e altre persone di cui non conosciamo l’identità (i dipendenti di Casaleggio) otterranno informazioni sul conto di chi effettua la segnalazione e su coloro che, a loro insaputa, ne sono l’oggetto. I quali potrebbero, com’è spesso accaduto in passato, vedere pubblicate tali segnalazioni, ad esempio in seguito a violazioni della sicurezza che Rousseau, per l’incompetenza dei gestori, subisce spesso.
È importante, quindi, capire la vera esigenza che questo strumento risolve: permettere una migliore profilazione degli utenti, attivisti e – chissà – rappresentanti eletti al solo vantaggio dell’unica persone che non potrà mai esserne vittima: Davide Casaleggio.