Tra le decine di motivi, di cui ho già parlato, per cui questa legislatura durerà cinque anni possiamo aggiungere il seguente, soprattutto alla luce degli eventi dello scorso weekend: gli equilibri parlamentari di maggioranza e opposizione si reggono su accordi più o meno taciti tra i partiti di maggioranza, tra quesi e quelli delle “due opposizioni” — ci torniamo — e le decine di piccoli accordicchi locali e nazionali tra M5s e Lega e i rispettivi elettorati. Per quanto riguarda il più grosso partito di maggioranza, il Movimento, possiamo aggiungere i ricatti incrociati e le prebende distribuite.
Cominciamo dai rapporti tra maggioranza e opposizione: viviamo nell’incredibile condizione per cui, come già qualche osservatore ha sottolineato, esistono due mezze opposizioni al governo. Forza Italia resta alleata della Lega a livello locale e avversaria a livello nazionale ed Europeo (fanno parte di due diversi gruppi parlamentari avversari), pertanto si limita a qualche incursione contro il Movimento, carezzando compassionevolmente Salvini. Il Partito Democratico, o quel che ne resta, fortemente provato dalla batosta elettorale, è diviso tra chi vorrebbe fare opposizione senza quartiere e chi ancora coltiva la speranza di governare coi Cinque Stelle; così, ferocissimi attacchi a Salvini ma abboccamenti continui a Roberto Fico, che non conta un bel niente ma basta il cognome.
Del resto, anche il rapporto coi rispettivi elettorali è fondato sullo scambio di favori: voti in cambio di soldi. Condono fiscale e flat tax le promesse di Salvini, rendita di cittadinanza, condoni edilizi a Ischia, “abuso di necessità” in Sicilia nonostante i conti pubblici non lo permettano. A Roma, poi, le cronache riportano un’eccellente opinione sulla gestione del comune da parte della famiglia Tredicine, del groviglio di interessi Ama-Atac, dei tassisti (nota la posizione ostile a Uber del Movimento), e così via.
Arrivando al Movimento, Di Maio e Casaleggio lo gestiscono con metodi estremamente chiari per chi li vuole riconoscere. Una complessa, solida, struttura di favori, silenzi, ricatti e prebende che hanno permesso a ciascun attore di ottenere il massimo possibile alle condizioni date. Ne parleremo presto.