Sicurezza: WhatsApp ha fatto la sua scelta


WhatsApp ha completato l’implementazione della cosiddetta end-to-end encryption

Con buona pace delle polizie e dei Servizi Segreti di tutto il mondo, WhatsApp — cioè Facebook — ha completato l’implementazione della cosiddetta end-to-end encryption: un sistema per cui tutte le conversazioni tra dispositivi su cui è installata l’ultima versione dell’App saranno cifrate.


Ciò significa che i messaggi, le foto e i video potranno essere letti soltanto dai telefoni da cui partono e su cui arrivano: anche per la stessa WhatsApp sarà virtualmente impossibile decrittare i contenuti che passano sui suoi server.

Nonostante il tempismo possa far pensare a una risposta diretta alla vicenda Apple vs. FBI, l’azienda ci stava lavorando fin dal 2013.

Questo è un punto di non ritorno: WhatsApp ha ormai superato il miliardo di utenti e, soprattutto, la cifratura è già attiva automaticamente sui dispositivi abilitati. Non si torna indietro.

L’ho già scritto in merito alla vicenda Apple vs. FBI: proteggere le comunicazioni private è una necessità sacrosanta, per la nostra sicurezza e per il nostro portafoglio.

Peraltro, questo genere di sistemi di sicurezza ha reso possibile l’inchiesta Panama Papers, come spiega bene Paolo Attivissimo: argomento in più a dimostrazione dell’interesse pubblico nell’avere sistemi di comunicazione sicuri.

La strada, comunque, è ormai segnata: i grandi provider di servizi hanno preso la loro decisione e continueranno, si spera, a migliorare le tecnologie di cifratura. La sfida è far capire perché sia la cosa giusta da fare ai governi e all’opinione pubblica.