L’iPad non è ancora il laptop di domani
Da quando Apple ha lanciato l’iPad Pro ho iniziato a valutare la possibilità di rinunciare al mio MacBook Air in favore del nuovo tablet. Non lo farò.
Premessa: da dieci anni utilizzo gli strumenti Apple per il mio lavoro e il mio tempo libero. Ho provato quasi tutti i prodotti, dall’iPod all’Apple Watch, e ora il mio ecosistema è composto da: iPhone 6, iPad mini retina, MacBook Air, Apple TV, Airport Time Capsule, Apple Watch.
Rinunciare al MacBook in favore dell’iPad Pro avrebbe senso solo eliminassi anche iPad mini e Airport Time Capsule, che diventerebbero superflui: i backup starebbero tutti sulla cloud (di Apple o altre, ad esempio usando DropBox come file system) e avere due tablet non avrebbe senso. Il vantaggio sarebbe quindi sostituire tre prodotti con uno solo: less is more.
Dovrei cambiare qualche abitudine: sono uno sviluppatore e uso molto il webserver locale (MAMP); si può anche fare e usare sempre solo il server remoto, a patto di essere sempre connesso il che a Londra è abbastanza semplice.
Niente più mouse o trackpad, ma la Smart Keyboard di Apple prevede le scorciatoie; va bene. Per tutto il resto, sia per scrivere codice che per l’editing di immagini e video ci sono le app giuste. Avrei anche a disposizione un monitor più grande: 13″ invece degli 11″ del mio laptop. Ci siamo.
C’è però un problema che Apple non ha risolto: le dimensioni. iPad Pro è decisamente troppo grande, più grande del MacBook Air 11″ (22x30cm contro 20×30). Viaggio spesso in aereo: iPad mini e MacBook Air 11″ sono comodi per le dimensioni. Il tablet sta nella tasca del cappotto, il laptop in quella anteriore del trolley. Posso anche rinunciare alla comodità di avere il primo sempre a portata di mano, magari passando all’iPhone 6s Plus, ma non a costo di uno strumento più ingombrante.
Nemmeno il nuovo iPad Pro 9,7″ mi convince. Ho già avuto il 9,7″ (il primo iPad) e non l’ho trovato per nulla comodo: le dimensioni di iPad mini sono perfette per leggere in aereo, in treno, nella Tube o sul divano e, all’occorrenza, per scrivere.
Quindi no: l’iPad non è ancora il laptop di domani, almeno per chi sviluppa e viaggia molto. È un bel giocattolo, ma la strada per rivoluzionare il personal computing è ancora lunga.